Carbon Removal Certification
Expert group on carbon removals
Carbon Farming
L'anidride carbonica è l'essenza della vita, delle nostre società e delle nostre economie. Fa parte del nostro DNA, del cibo che mangiamo, dei prodotti che utilizziamo ogni giorno, dei combustibili che alimentano le nostre case, automobili e fabbriche, dei materiali che utilizziamo per costruire le nostre città. Il flusso dell'anidride carbonica fra l'atmosfera, gli oceani, la vegetazione e la crosta terrestre è costante, in un equilibrio naturale, ma fragile, che alcune attività hanno messo a repentaglio: le emissioni derivanti dalla combustione di combustibili fossili, dai processi industriali e dai cambiamenti nell'uso del suolo si stanno accumulando negli oceani e stanno aumentando drasticamente la concentrazione di CO2 nell'atmosfera, alimentando la crisi climatica e quella della biodiversità.
La rimozione dell'anidride carbonica grazie alle foreste, a nuove pratiche agricole o soluzioni tecnologiche svolgerà un ruolo sempre maggiore per conseguire la neutralità climatica entro il 2050 e diventerà l'obiettivo principale degli interventi successivi, quando serviranno emissioni negative per ridurre attivamente la concentrazione di CO2 nell'atmosfera e stabilizzare il clima.
Cicli sostenibili dell'anidride carbonica
Nel 15 dicembre 2021 la Commissione ha pubblicato la comunicazione "Cicli sostenibili dell'anidride carbonica", che definisce un piano d'azione per la messa a punto di soluzioni sostenibili volte ad accrescere la rimozione della CO2.
La comunicazione mette in evidenza diverse sfide fondamentali e propone azioni a breve e medio termine per affrontarle.
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Sequestro dell'anidride carbonica nei suoli agricoli: entro il 2028 ogni gestore di terreni dovrà avere accesso a dati verificati su emissioni e rimozioni. Inoltre il sequestro dell'anidride carbonica dovrà contribuire a raggiungere l'obiettivo di rimozione netta proposto per il 2030 di 310 milioni di tonnellate di CO2 equivalente (Mt CO2eq) nel settore del suolo, come indicato nel pacchetto di luglio sulla realizzazione del Green Deal europeo.
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Anidride carbonica industriale sostenibile: entro il 2028 ogni tonnellata di CO2 sequestrata, trasportata, utilizzata e immagazzinata dalle industrie andrà dichiarata e contabilizzata in base all'origine; entro il 2030 almeno il 20% dell'anidride carbonica utilizzata nei prodotti dovrà provenire da fonti sostenibili non fossili ed entro il 2030 5 milioni di tonnellate di CO2 dovranno essere rimosse ogni anno dall'atmosfera e immagazzinate in modo permanente mediante soluzioni tecnologiche.
Il quadro normativo per la certificazione della rimozione dell'anidride carbonica
Ora e nei prossimi anni occorre aumentare la rimozione dell'anidride carbonica sia nel settore del suolo che nell'industria. Migliorare il monitoraggio, la rendicontazione e la verifica rappresenta il primo passo fondamentale per rafforzare i mercati e consentire un uso corretto dei certificati dell'anidride carbonica. Il sequestro dell'anidride carbonica nei suoli agricoli e i progetti industriali che attualmente investono nella rimozione della CO2 dovrebbero poter contare sulla prospettiva di un solido quadro di contabilizzazione e certificazione che garantisca la comparabilità e il riconoscimento degli interventi già avviati sul campo.
A tal fine, la Commissione ha proposto un quadro normativo dell'UE per certificare la rimozione della CO2 inteso a garantire l'identificazione trasparente delle pratiche di sequestro nei suoli agricoli e delle soluzioni industriali che rimuovono inequivocabilmente l'anidride carbonica dall'atmosfera.
Il lavoro della Commissione sul quadro di certificazione è sostenuto dal gruppo di esperti sulla rimozione dell'anidride carbonica.